Dovresti veramente assumere glutatione? E qual è la forma più efficace?

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Oggi si sente spesso parlare di glutatione o GSH. Uno schema che vediamo ripetersi è quello del nuovo ritrovato del momento promosso a tamburo battente online e in TV.

A volte esistono ragioni fondate alla base di queste pubblicità, altre volte c’è più marketing che scienza. Dunque, vediamo quale delle suddette due forze agisce maggiormente sul nostro glutatione: la molecola antiossidante tuttofare. 

Questo è uno dei 5 ingredienti naturali che assunti durante i pasti riducono sensibilmente l’assimilazione di calorie.

Benefici del glutatione

Questo antiossidante endogeno (prodotto dall’organismo) possiede caratteristiche notevoli. Si tratta di un agente detossificante e antiossidante diffuso in modo abbondante in tutto l’organismo. Anche da questo si intuisce la sua importanza critica per la salute. 

Di contro, si è osservato un pattern ricorrente: in numerose forme patologie croniche, infettive e degenerative (sia neurologiche che tumorali) le scorte di glutatione dell’organismo si riducono in modo sensibile. La correlazione è quindi: malattia – scarso glutatione. 

Probabilmente c’è un gioco di due fattori in atto in questa dinamica. Ovvero, la ridotta disponibilità di glutatione rende l’organismo più vulnerabile nei confronti delle malattie; e in caso di malattia l’organismo richiede una fornitura maggiore di glutatione. 

Quindi in generale è una buona idea aumentare le scorte di glutatione con un’adeguata supplementazione; sia in prospettiva preventiva, sia per aiutare l’organismo a risolvere una condizione acuta o cronica che potrebbe trovare vantaggio da questa molecola attiva naturale. 

Il tallone d’Achille del glutatione

Anche se esso è davvero una delle più potenti molecole protettive, purtroppo ha un tallone d’Achille ben noto agli addetti ai lavori: viene cioè degradato dagli enzimi digestivi. 

La natura proteica del glutatione lo espone alla scissione dei suoi tre aminoacidi costituenti, al pari di qualunque altra proteina. Questo significa che se assumi glutatione per via orale, gran parte dei suoi benefici vengono annullati prima di poter raggiungere i principali tessuti e organi.

Infatti, diversi studi che vantano l’efficacia del glutatione non usano affatto il glutatione in forma di capsule o compresse da deglutire. Usano invece altre vie di somministrazione come l’iniezione intramuscolare per bypassare i succhi gastrici dello stomaco. Ma non tutto è perduto…

Soluzioni per una supplementazione più efficace di glutatione

Per ovviare alla scarsa biodisponibilità del glutatione, i tecnici del settore si sono messi all’opera per risolvere il problema. Ne sono uscite alcune soluzioni: 

1. Il glutatione liposomiale – che sfrutta i liposomi (goccioline di grassi) come trasportatori che proteggono e “consegnano” il glutatione al torrente circolatorio. I liposomi una volta assunti per via orale vengono in buona parte assorbiti dall’epitelio intestinale ricco di vasi sanguigni che lo trasportano attraverso il sangue verso i tessuti e gli organi target. 

2. Il glutatione protetto con film di HPC (idrossipropilcellulosa) – questo è un altra modalità per migliorare la biodisponibilità del glutatione. 

3. Il glutatione per assunzione sublinguale o in compresse orosolubili. L’assorbimento attraverso la mucosa orale si è dimostrato uno dei più efficaci. In parte il glutatione presente nelle compresse orosolubili passa attraverso lo strato epiteliale della bocca. In parte viene assorbito dai capillari fenestrati presenti sotto la lingua finendo direttamente nel torrente circolatorio. 

Questi piccoli vasi sanguigni infatti sono dotati di micro-forellini attraverso i quali le sostanze possono passare più velocemente al sangue. Ecco perché l’assunzione sublinguale è un’interessante via veloce non invasiva per l’assorbimento di un principio attivo. 

Il precursore del glutatione: La N-Acetil Cisteina

Esiste anche un’altra possibilità. Ovvero, invece di assumere direttamente il glutatione, si assume il suo precursore (cioè la molecola che il corpo usa per produrre glutatione): la N-Acetil Cisteina o NAC. Il vantaggio di usare NAC consiste nel fatto che essa, quando attraversa lo stomaco e il primo intestino, non subisce la stessa sorte distruttiva del glutatione.

Al contrario, viene assorbita efficacemente dalla mucosa intestinale. La sua assunzione per via orale ha dimostrato di elevare i livelli circolanti di glutatione. Quindi funziona. Ma c’è un altro aspetto da considerare… 

Se assumi NAC ti affidi alla capacità dell’organismo di sintetizzare nuovo glutatione. Questa capacità però si riduce con il passare degli anni. Quindi assumere NAC per ottenere glutatione è un processo che purtroppo perde di efficienza nel corso del tempo. 

Per concludere

Potremmo stimare che fino ai 30-35 anni di età il NAC rappresenti una soluzione adatta per aumentare i livelli organici di glutatione.

Mentre, superati i 35-40 anni è meglio optare per una delle forme di glutatione indicate sopra o magari una formula composta che includa sia NAC che glutatione avanzato. Qui da WellBeingSm abbiamo subito disponibile la forma al punto N. 3) Glutatione composto in compresse orosolubili. 

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A presto, 😉

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Fonti e risorse

A. Fraternale e coll. “Antiviral and immunomodulatory properties of new pro-glutathione (GSH) molecules
Bernard Schmitt e coll. “Effects of N-acetylcysteine, oral glutathione (GSH) and a novel sublingual form of GSH on oxidative stress markers: A comparative crossover study
Dave Krishan Sharma e coll.”Augmented Glutathione Absorption from Oral Mucosa and its Effect on Skin Pigmentation: A Clinical Review